Ho sempre tenuto un diario,
sempre
fin dai tempi dell'asilo.
Allora riempivo le pagine di disegni
perché scrivere era difficile,
ma ricordo come se fosse ieri
quanto bene riuscivo a metter su carta, con tanto di macchie di lacrime sulle pagine, i bisticci tra me e mia mamma,
mi aiutava a superare le interminabili giornate di musi lunghi tra me e lei.
Uno di quei ricordi a cui non pensi spesso
ma che quando tornano a galla, ti trascinano intensamente nel passato.
Crescendo
le pagine dei diari mi hanno aiutato a smorzare la tendenza a vivere la vita con eccessiva enfasi,
i litigi con la migliore amica si ridimensionavano
e da uragani, scrivendo e rileggendo, si trasformavano in leggera pioggerellina,
e quando mi perdevo in paio d'occhi neri, o castani, o verdi o azzurri
scrivere sul diario mi riportava con i piedi per terra,
e se rileggendo non venivo trascinata dalle mie stesse parole, allora..Non era vero amore..
Poi sono diventata grande
purtroppo,
e il diario è stato sostituito con un'agenda
confusa, piena di documenti, date di appuntamenti di lavoro e scadenze segnate di rosso, di pagine strappare di giornali con ricette o con l'immagine di una borsa o di un paio di scarpe che assolutamente voglio nella mia vita.
Ma ho smesso di scrivere di me, della mia giornata
delle mie piccole gioie e tragedie quotidiane,
come se non fosse più importante quel lungo momento di introspezione, di fissazione delle immagini,
di autoanalisi.
Triste.
Forse si diventa grandi quando non si trovano più gli spazi per coccolare il nostro spirito,
perché c'è sempre qualcosa di più urgente o apparentemente più importante da fare...
Ma è vero?
C'è davvero qualcosa di più importante che guardare se stessi allo specchio?
Sinceramene, credo di no..
Perciò
alla soglia dei miei 35 anni
ho deciso di ricominciare a scrivere,
voglio ancora il mio diario
perché nonostante abbia amiche meravigliose pronte ad ascoltarmi
e nonostante io abbia una persona speciale accanto che fa finta di non stancarsi mai di ascoltarmi straparlare di me, delle mie autoanalisi e delle mie inconsulte e mai definitive conclusioni,
scrivere è diverso,
ci fa crescere
e ci da la prova sincera di cosa siamo e cosa stiamo diventando,
è una foto indelebile del nostro passato
e ci ricorda chi siamo davvero.
Perciò amiche mie
provate,
iniziate a scrivere, sfogatevi,
avrete meno voglia di monopolizzare l'attenzione su di voi la prossima volta che uscirete con le amiche,
perché siete diventate voi stesse ottime ascoltatrici e ottime amiche di voi stesse.
Credetemi, ne avete più bisogno di quanto pensate
Un abbraccio
Azzurra